Il Malawi è il terzo paese più povero dell'Africa e me ne sono accorto da subito; non avevo mai visto così tanta povertà e forse nemmeno la immaginavo. Sì tutti raccontano, tornati dall'Africa, di quanto povero e disumano sia quel posto, ma io non pensavo così tanto. Ho visto povertà enormi, mancanza di acqua, mancanza di vestiti, mancanza di cure, ma mai mancanza di dignità e di serenità; l'unico posto in cui la pace e la tranquillità non entrano sono gli ospedali con il loro carico di sporcizia e di tragedia umana: questo forse è il posto più povero dell'Africa.
Ho conosciuto ragazzi più giovani di me che non hanno idea di come organizzare la giornata, di come ottimizzare i tempi, di come fare di più in meno tempo, ma ho visto giovani che sopravvivono, che lottano per imparare, che costruiscono le case ai propri insegnanti per poter studiare, che preferiscono scambiare due parole con l'amico e mettere un mattone in meno per quella giornata.
In Africa il tempo si è fermato molti anni fa, complice i dittatori, le guerre, la fame, la siccità, l'AIDS da soli non riescono a farlo ripartire; per fortuna esistono i missionari, religiosi e non, le ONG, le grandi associazioni, che portano un pò di strutture, di opportunità, di conoscenza; con loro la lancetta dei secondi sembra ripartire, ma fa fatica a completare un giro...ed è passato solo un minuto. Cerchi di mettere una pezza ad un problema e subito ne fa seguito un altro, sembra che la situazione di quel villaggio sia sistemata e la siccità ti priva del raccolto, sembra che i ragazzi possano andare a scuola quel giorno e il governo la chiude (perchè un popolo ignorante è sempre più dominabile...), sembra che si salvino tante madri che partoriscono nel dispensario senza medico e altrettante muoiono partorendo al villaggio. Tappi una falla, ma la barca è troppo debole e si apre da un'altra parte. E scoraggiante, ma là ti direbbero che bisogna avere pazienza e credere in Dio, sia esso cristiano o musulmano, l'importante è avere fede; il mio villaggio, Nsanama, è a maggioranza musulmana e i ragazzi cristiani il venerdì pomeriggio non vanno a scuola perchè gli altri alunni della classe quel giorno vanno in moschea.
Poi ci sono gli orfanotrofi coi parenti che non riescono a sfamare i figli e sono costretti a lasciarli alle amorevoli cure dei volontari; bellissimo andarci e trovare due gemellini di un paio di giorni e uno di loro si chiama come me, perchè il volontario che li ha trovati si chiama come me; ma poi è dura pensare che la loro madre è morta dandoli alla luce e che a 3 anni dovranno tornare al villaggio.
Sono tutte suggestioni che mi vengono dal profondo, sono messe alla rinfusa, ma sono vere...
1 commento:
ciao Marco!!E' bellissimo quello che hai scritto...così profondo...così vero!!!
Grazie perchè le tue parole mi hanno fatto rivivere tante emozioni!
Laura
Posta un commento