domenica 30 settembre 2007
Università
venerdì 28 settembre 2007
Un futuro senza atomiche/2
War News
Questa è la mappa dei conflitti nel mondo:
Il link per questo sito lo trovate nella categoria link "amici".
giovedì 27 settembre 2007
SuPerStrada con Te
E' la fine di settembre e come ogni anno ripartono tutte le attività: la prima a cominciare è l'ACR (azione cattolica dei ragazzi)... si inizia sabato pomeriggio con rinnovata forza e con una persona nuova che sono sicuro si unirà al nostro gruppo degli animatori in maniera forte e collaborante. Sono pronto e ansioso di rivedere i miei ragazzi, sapere come è andata l'estate, come hanno cominciato la scuola e se sono ancora delle pesti come li ho lasciati ormai 4 mesi fa...
Il tema di quest'anno è la strada come luogo di incontro di altri ragazzi, di giovani, di adulti e di Dio e della sua grandezza; sabato iniziamo con una accoglienza festosa, la preghiera e dei giochetti dai quali scopriranno chi saranno i loro animatori. L'anno scorso ero animatore dei 9/11, quest'anno non posso ancora svelare nulla.
In questo video il nuovo inno di quest'anno...
AGGIORNAMENTO AL 30 SETTEMBRE 2007:
Ieri si è svolto il primo incontro di ACR e c'erano circa 40 bambini (speriamo che ne vengano altri); siamo riusciti finalmente a fare i 3 gruppi (7/8, 9/11, 12/14) e io sono educatore dei 9/11. Nota positiva: ci sono due nuove educatrici più un seminarista che ci accompagna nella parte spirituale degli incontri.
mercoledì 26 settembre 2007
Assaggi di Turchia
“Dio ama chi dà con gioia”, è con questa frase che possiamo riassumere lo spirito del nostro pellegrinaggio parrocchiale in terra turca alla ricerca dell’apostolo Paolo, l’apostolo delle genti, il primo missionario che ha diffuso la parola di Cristo con coraggio e con fedeltà. Siamo partiti in un piccolo gruppo, ma il nostro vagare in Turchia è stato accompagnato dall’affluenza di altri piccoli gruppi come il nostro e insieme abbiamo formato una grande famiglia unita; guidati da Don Francesco, Don Renato e Padre Lorenzo abbiamo percorso chilometri e chilometri tra le meraviglie dell’Anatolia, della Cappadocia, fino a lambire i confini con la Siria, ricordando sempre di nutrire la nostra fame di fede e di scoperta della grandezza di Dio. La Turchia infatti ha avuto la presenza e la predicazione degli apostoli (Paolo, Pietro e Giovanni); in questa regione sono sorte le più vivaci comunità cristiane (si pensi a Efeso, Antiochia e Smirne); qui è custodita la tomba di san Giovanni apostolo, il prediletto dal Signore; nelle sue chiese sono stati celebrati i primi concili che costituiscono i fondamenti della teologia cattolica (Nicea, Efeso, Calcedonia); è la terra natia degli illustri Padri della Chiesa (Padri Cappadoci) e di alcuni martiri come sant’Ignazio d’Antiochia e san Policarpo.
Dopo il volo da Milano, la nostra prima tappa è stata la comunità cristiana di Efeso a cui Paolo si è sempre rivolto con parole dure per convincerli della grandezza dell’amore di Cristo; sulla collina degli usignoli abbiamo visitato il santuario della “Casa della Madonna” dove la tradizione vuole che Maria abbia trascorso i suoi ultimi anni di vita in compagnia dell’apostolo Giovanni che Gesù, sulla croce, le aveva donato come figlio; l’importanza di questo luogo è sancita anche dalle numerose visite che i Papi hanno riservato a questa chiesa, a partire da Giovanni XXIII fino a Benedetto XVI. Dopo una tappa prettamente turistica, le meravigliose cascate pietrificate di Pamukkale, e dopo aver macinato chilometri di pullman, siamo giunti in quel di Konya dove Paolo e Barnaba nel 47 a.C. compirono il loro primo viaggio missionario; qui abbiamo celebrato l’Eucaristia nella piccola chiesa di San Paolo, dove si riunisce l’esigua comunità cattolica, assieme a delle suore piemontesi che con la loro presenza mantengono viva una fiamma di cristianesimo in un paese fortemente musulmano. A Konya abbiamo visitato anche il mausoleo di Mevlana, grande figura della spiritualità musulmana e fondatore dei “Dervisci danzanti”. Ripreso il pullman il paesaggio è cambiato completamente e si è fatto lunare, pietroso, brullo: finalmente eravamo in Cappadocia, patria delle “preghiere tra le rocce”, in cui le case scavate nel tufo, le città sotterranee e le chiese rupestri emanano ancora il timore, la fedeltà, il coraggio dei primi cristiani. Dopo la visita di Tarso, città natale di Paolo, e della sua piccola comunità cristiana, ci siamo diretti verso i confini con la Siria e ci siamo fermati ad Antiochia, la città dove i discepoli furono chiamati cristiani; nella grotta di San Pietro abbiamo pregato perché la nostra fede sia in grado di prendere spunto dai primi seguaci di Cristo che, nonostante le mille difficoltà, hanno testimoniato con la loro vita la sequela a Dio. Poi abbiamo visitato la chiesa dei Padri Cappuccini di Antiochia dove convivono pacificamente i cattolici cristiani che quelli ortodossi: un bel esempio da seguire. Ultima tappa del nostro viaggio, l’antica Bisanzio, la romana Costantinopoli, la magica Instanbul; peccato aver avuto solo un giorno per visitarla, ma siamo comunque restati ammaliati dal suo fascino. Girare a piedi scalzi nella Moschea blu o in Santa Sofia, girovagare per il Gran Bazar e il palazzo Topkapi, veleggiare sul Bosforo al tramonto sono esperienze che ci rimarranno per sempre nel cuore e che fanno da degno finale a questo fantastico pellegrinaggio. Dopo la Terra Santa quindi, non potevamo scegliere posto migliore per ritrovare le radici della fede e risentire l’eco della predicazione degli apostoli; al prossimo viaggio e speriamo che tanta altra gente si unisca a noi!
Loreto/5
Domenica 2 Settembre
Dopo aver passato una notte in pendenza nella conca di Montorso e essermi svegliato ogni ora per ritornare in posizione visto che scivolavo verso il basso, alle 6:50 è suonata la sveglia "dall'aurora io cerco te"; una corsa veloce ai bagni e poi eravamo pronti per le lodi, guidate da Monsignor Bagnasco. Dopo la colazione estratta dalla nostra mitica borsa termica abbiamo atteso l'arrivo del Papa che è giunto puntuale verso le 9:00. Una folla ancor più numerosa del giorno precedente ha accolto il suo zizagare tra le stradine della piana e anche noi ci siamo avvicinati alle transenne per salutarlo da vicino. Poi è iniziata la celebrazione che, come al solito, era ricca di canti, di riflessioni, di preghiera ed ha avuto il momento più alto nell'omelia tanto attesa, da me e dai miei amici, del Papa. Un omelia carica di speranza, di fiducia, di incoraggiamento che ha lasciato davvero il segno nei giovani che lo stavano ascoltando.
Riporto alcuni passaggi che mi hanno colpito:
"Ancora oggi Dio cerca cuori giovani, cerca giovani dal cuore grande, capaci di fare spazio a Lui nella loro vita per essere protagonisti della Nuova Alleanza. Per accogliere una proposta affascinante come quella che ci fa Gesù, per stringere Alleanza con Lui, occorre essere giovani interiormente, capaci di lasciarsi interpellare dalla sua novità, per intraprendere con Lui strade nuove. Gesù ha una predilezione per i giovani..."
"Non seguite la via dell’orgoglio, bensì quella dell’umiltà. Andate controcorrente: non ascoltate le voci interessate e suadenti che oggi da molte parti propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere. Di quanti messaggi, che vi giungono soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici! Non andate dietro all’onda prodotta da questa potente azione di persuasione. Non abbiate paura, cari amici, di preferire le vie "alternative" indicate dall’amore vero: uno stile di vita sobrio e solidale; relazioni affettive sincere e pure; un impegno onesto nello studio e nel lavoro; l’interesse profondo per il bene comune. Non abbiate paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda: i vostri coetanei, ma anche gli adulti, e specialmente coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo."
E infine l'arrivederci all'anno prossimo:
"non posso non invitarvi a guardare già al grande appuntamento della Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà nel luglio del prossimo anno a Sidney."
Giovani pieni di coraggio, di umiltà, capaci di scelte controcorrente, critici: così ci vuole il Santo Padre...
Alla fine della Messa il Papa ci ha salutati e anche noi abbiamo ripreso la marcia verso il nostro pullman; dopo un bagno ristoratore a Porto Recanati, siamo partiti alla volta di casa, ben consapevoli del traffico e delle code che avremmo trovato; e così è stato...partenza da Loreto ore 4 pm - arrivo a casa ore 2 am.
lunedì 24 settembre 2007
Pazienza
domenica 9 settembre 2007
Il coraggio
A tutti vorrei giungesse questa mia parola: il Papa vi é vicino, condivide le vostre gioie e le vostre pene, soprattutto condivide le speranze più intime che sono nel vostro animo e per ciascuno chiede al Signore il dono di una vita piena e felice, una vita ricca di senso, una vita vera.
sabato 8 settembre 2007
Loreto/4
Sabato 1 Settembre
E come ogni GMG che si rispetti non poteva mancare la "litigata" con i vicini per il posto da occupare: a Colonia erano i francesi, qui erano neocatecumenali tedeschi che non volevano sentire ragioni di spostarsi e lasciarci il posto; comunque, come al solito, dopo un pò di lamentele e di sana rivalità, ci siamo accomodati in un bel posto dove potevamo avere una panoramica di tutta la conca e una buona visione del palco (per lo meno si vedeva la cattedra sulla quale si sarebbe seduto il Papa). Quindi, all'alba delle 3, abbiamo aperto la sacca termica che ci è stata fornita prima di entrare nella Valle di Montorso, e abbiamo pranzato: beh dire pranzato forse è una parola grossa, però diciamo che qualcosa era commestibile. Dopo aver mezzo riempito il nostro pancino, ci siamo messi alla ricerca dei nostri amici compaesani che avevano scelto di fare solo il week-end e che si trovavano all'incirca di fronte a noi; peccato che non sapevamo che non si poteva uscire dai propri settori e quindi i nostri amici hanno dovuto commuovere un volontario per lasciarli passare e venirci a trovare: incontrarli è stato bello, vederli con il cappello da cowboy, fare una foto insieme sembra una cosa di poco conto, ma in queste situazioni tutto diventa amplificato.
Salutati i nostri amici ci siamo messi in attesa del Santo Padre, finché verso le 17 è spuntato dal cielo il suo elicottero e tutta la folla è esplosa in un boato; poi il Papa si è spostato nella sua Papa-mobile e ha attraversato tutta la piana salutando tutti i giovani accorsi per Lui: è passato vicino anche al nostro settore e lo abbiamo visto davvero bene.
Poi è iniziata la veglia, che più che veglia io la definirei un dialogo, perchè il Papa tra una preghiera e un canto rispondeva alle domande che gli venivano poste: è stato in questi momenti, cioè quando il Papa parlava a braccio, che Lui mi è parso molto più vicino a noi giovani e le sue parole di speranza mi hanno molto colpito. La veglia è poi continuata fino alle 20, quando il Papa ha ripreso la Papa-mobile ed ha lasciato la conca diretto alla Santa Casa di Loreto.
Così noi abbiamo potuto cenare (anche qui cenare è una parola grossa) e prepararci al mega concerto della sera: un mega palco colorato, acrobati, palloni volanti e luci hanno fatto da cornice all'esibizioni di Baglioni, Dalla, le Vibrazioni e tanti altri, l'atmosfera era resa magica dalle nostre pile ricaricabili che creavano tante stelle nel buio della notte.
Dopo il concerto erano aperte per noi le Fontane di Luce , delle zone in cui si poteva sostare a meditare e pregare, ma noi non siamo andati visto l'enormità della gente e il freddo che era davvero pungente; ah dimenticavo un dettaglio importante: eravamo circa 500.000 persone...
Quindi siamo andati a dormire, solo che eravamo in pendenza verso il basso e scivolavamo in giù... ogni tanto ci si doveva svegliare per tirarsi in sù...ma sono dettagli...
A presto blog...
venerdì 7 settembre 2007
Loreto/3
Venerdì 30 Agosto
in totale), per poi passare alla bistecca con patate e agli arrosticini (favolosi, ma ne avevano preparati 30 a testa!);
infine la bomba delle bombe: la "torta della festa", 5 strati di pan di Spagna intervallati da stari di crema tutti diversi fra loro...una bontà da non credere...
E dopo quintalate di digestivi, 4 chiacchiere in piazzetta e una foto ricordo con tutta la nostra famiglia adottiva, siamo tornati nelle nostre stanze a preparare gli zaini e le gambe per il giorno dopo...
A presto...
Un futuro senza atomiche
Cominciamo subito.
La messa al bando di tutte le armi nucleari è un’aspirazione condivisa da tutta l’umanità.
A livello internazionale, invece, stanno aumentando ricerca e produzione di nuovi tipi di bombe atomiche. Altre potenze finanziano l’ammodernamento dei propri arsenali nucleari. Ed aumentano, di conseguenza, i Paesi che vogliono entrarne in possesso per acquistare peso sulla scena mondiale.
In Italia abbiamo 90 testate atomiche. Non dovrebbero esserci. Nel 1975 l’Italia ha ratificato il Trattato di Non Proliferazione nucleare impegnandosi (art. 2) a non produrre né ad accettare mai sul proprio territorio armi nucleari. Secondo il diritto internazionale, l’Italia le deve rifiutare. Per Alleanza (NATO), invece, le accetta. Noi non possiamo avere due pesi e due misure.
I negoziati internazionali per liberare l’umanità dalla minaccia atomica rimangono impantanati perché chi possiede le armi atomiche vuole solo che nessun altro le abbia. Ma non è disposto a rinunciarvi. E questo invece era l’impegno sottoscritto nel Trattato di Non Proliferazione (art.6): arrivare al disarmo nucleare totale e globale.
Cominciamo da qui. Cominciamo da noi.
Per questo lanciamo una raccolta di firma per una legge d’iniziativa popolare. Affinché si dichiari l’Italia “Paese Libero da Armi Nucleari”. Diventeremo, come l’Austria, uno dei 106 Stati del mondo dove le bombe atomiche non hanno diritto di cittadinanza. Saremo la maggioranza, nella buona compagnia di tutti gli Stati dell’America centro-meridionale, dell’Africa, del Pacifico, del sud-est asiatico. E cammineremo anche noi verso un futuro senza atomiche.
In luglio è stato depositato in cassazione la seguente proposta di legge di iniziativa popolare:
Art. 1 - Obiettivi e finalità
1. Il territorio della Repubblica Italiana, ivi compresi lo spazio aereo, il sottosuolo e le acque territoriali, è ufficialmente dichiarato “zona libera da armi nucleari”.
2. Il transito e il deposito, anche temporaneo, di armi nucleari e di parti di armi nucleari non è ammesso in nessuna circostanza sul territorio della Repubblica, così come individuato al comma 1.
3. Il Governo provvede ad adottare tutte le misure necessarie, sia a livello nazionale che internazionale, per assicurare la piena applicazione del presente articolo entro e non oltre il termine di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.Art. 2 - Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Della Repubblica.
Sul sito www.unfuturosenzaatomiche.org troverete tutto il materiale.
Una delle associazioni promotrici di questa campagnia è Pax Christi, da sempre attiva verso la pace e il disarmo nucleare; trovate la sua storia e le sue attività a questo link.
mercoledì 5 settembre 2007
Ernesto Oliviero
In questo post vorrei approfondire la figura di Ernesto Oliviero, il laico che ha tenuto la catechesi quando ero a Teramo; il suo modo di fare, la sua schiettezza, la sua lucidità mi hanno colpito molto; il suo lavoro, silenzioso ed efficace, credo che debba essere conosciuto da tutti.
Ecco la sua biografia:
Ernesto Olivero, nato nel 1940, torinese, non è un prete nè un religioso: è marito, padre di tre figli, nonno e bancario in pensione. È sempre stato innamorato di Dio, ma a un certo punto della sua vita ha deciso di dedicargli tutto il suo tempo e tutto se stesso. La sua esistenza ne è stata ribaltata, si è impegnato a fianco dei poveri e degli emarginati, e il primo regalo sono stati gli amici che lo circondano e lo sostengono. Così sono nati il SERMIG nel 1964 (Servizio Missionario Giovani), che ha sede, dal 1983, nel vecchio Arsenale Militare di Torino, chiamato ora "Arsenale della Pace", e l'Arsenale della Speranza a San Paolo del Brasile, mille missioni di pace in tanti paesi del mondo, l'amicizia con il Papa e con Madre Teresa che, assieme ad altri, lo ha proposto come Premio Nobel per la Pace.
È Medaglia d'Oro al Merito Civile per il servizio verso gli ultimi. Il Papa gli ha affidato l'incarico di essere "amico fedele" di tutti i bambini abbandonati nel mondo.
Il SERMIG è da 37 anni a servizio dei giovani, dei poveri e della pace con opere concrete di carità: all'Arsenale della Pace si sono aggiunti il Laboratorio del suono (utilizzato anche dalla RAI - Radio Televisione Italiana), la Scuola per Artigiani Restauratori e l'Università del dubbio, tutti con sede a Torino. Grazie al SERMIG sono state svolte 100 e più Missioni di Pace nei paesi in guerra, 1350 progetti a interventi di sviluppo in 73 nazioni ed è stata creata una vasta rete di solidarietà.Dovunque egli svolga la sua infaticabile attività, illuminata dalla fede, Ernesto suscita consensi, disinteressate collaborazioni, fiducia nella vita di coloro che l'hanno perduta. In questi ultimi anni analoga iniziativa all'Arsenale della Pace di Torino, coronata da un rapido successo, ha svolto a San Paolo del Brasile, trasformando la vecchia Casa degli Immigranti, che gli era stata affidata, in una casa di ricovero per i vecchi e i bambini abbandonati.
Ernesto è un alto esempio di uomo dedito alla carità attiva, che non si arresta di fronte alla sofferenza, non predica che bisogna fare il bene, ma lo fa in ogni momento della sua azione quotidiana.
Ha pubblicato per Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. - Milano, "Dio non guarda l'orologio" (1996), "Non bussate: è già aperto" (1998), "Meditazioni per il nuovo millennio" (1998) e "Il lungo cammino verso Dio" (2000).
"...mettere in prima pagina non solo il rumoroso albero che cade, ma anche la foresta che cresce..."
martedì 4 settembre 2007
Loreto/2
Proseguo il mio racconto dell'esperienza di Loreto
30 Agosto 2007
"non bisogna dire NO per frustrazione, ma dire SI' perché si è convinti del contrario"Io sono rimasto molto colpito da questa affermazione e mi ha fatto riflettere su come spesso la Chiesa tende a dire molti NO e a non valorizzare il SI'; dice NO all'eutanasia, all'aborto, ai DICO, ai PACS e non dice chiaramente SI' alla vita, alla famiglia e all'amore.
Dopo un pranzo fuori dal santuario, nel pomeriggio abbiamo fatto la conoscenze delle altre diocesi e poi è arrivato il momento culminante della giornata, ovvero la Messa presieduta dal Vescovo Michele della diocesi di Teramo-Atri.
Dopo la cena, abbiamo avuto la fortuna di incontrare anche dei giovani australiani che, attraverso un filmato, ci hanno "ufficialmente" invitato alla giornata mondiale della gioventù di Sidney nel luglio 2008.
Termina qui la mia seconda giornata di questo viaggio sempre più intenso ed emozionante...
A domani...
lunedì 3 settembre 2007
Loreto/1
Buongiorno blog...
Eccomi qui, dopo aver recuperato alcune ore di sonno arretrate, a scrivere il resoconto della mia esperienza di Loreto...
29 Agosto 2007
Dopo la visita, è giunto il momento del pranzo e io e i miei amici abbiamo anticipato quello che avremmo sperimentato anche alla Piana di Montorso, cioè abbiamo mangiato nel prato, sopra il nostro telo blu impermeabile, un buon panino.
Verso le 14:30 siamo ripartiti verso la meta del nostro viaggio, cioè la diocesi di Teramo e specificatamente il comune di Castelli-Villa Rossi, molto famoso e turistico per la produzione di pregiate ceramiche almeno dal 1500. Una volta giunti sul posto non abbiamo potuto non notare la bellezza del paesaggio: ci trovavamo infatti ai piedi del Gran Sasso, in una valle larga e verde, immersi nella pace e nella tranquillità.
Dopo averci intrattenuto con dei canti di benvenuto, le scout che avevano organizzato la nostra accoglienza, ci hanno fatto da guide turistiche e ci hanno mostrato tutte le bellezze del loro borgo: le ceramiche, le fucine, la lavorazione dell'argilla, la chiesa del 1200 e il "gigante che dorme".
Alla fine è arrivato il momento della cene e subito si è manifestato il calore della gente del centro-sud: ci hanno preparato una tavolata imbandita e abbiamo mangiato pasta, salsicce e un buonissimo dolce. Poi è finalmente giunto il momento che io e F. temevamo di più: la conoscenza con la famiglia che ci avrebbe ospitato per i 3 giorni; il nome della famiglia lo sapevamo già dalla mattina e per tutto il giorno io e F. abbiamo continuato a fare supposizioni su chi poteva essere e su dove ci avrebbe messo a dormire. Invece la nostra preoccupazione è svanita subito nel vedere una signora sorridente e gentile che si è presentata come la nostra nuova "mamma"; il particolare che abbiamo notato entrambi è stato quello che indossava un grembiule da cucina: eravamo salvi...di sicuro era una brava cuoca (e non ci sbagliavamo!); anche la nostra sistemazione era da re: avevamo tutto per noi il primo piano della casa dove lei, al paino terra, abitava...una vera pacchia. Così all'alba della mezzanotte, dopo una doccia veloce, si conclude la nostra prima giornata in quel di Teramo.
L'indomani la sveglia è comoda...alle 8:30 e il pullman ci aspetta direttamente sotto casa.