lunedì 3 settembre 2007

Loreto/1


Buongiorno blog...
Eccomi qui, dopo aver recuperato alcune ore di sonno arretrat
e, a scrivere il resoconto della mia esperienza di Loreto...

29 Agosto 2007

Sono partito insieme ai miei amici M., F. e E. per Loreto alle 5:30 di mattina; dopo un viaggio passato a giocare a Sarabanda con l'mp3, a cercare la posizione migliore per dormire e una chiacchierata con gli "inquilini" del pullman siamo arrivati attorno a mezzogiorno a Loreto, alla Santa Casa della Madonna. La tradizione (vera o falsa non so...) dice che queste mura sono state spostate dagli Angeli (che è probabilmente il nome della ditta trasportatrice) da Nazareth fino a questo luogo nelle Marche come dote di una nobile che doveva sposare un personaggio della dinastia degli Angiò del regno delle due Sicilie. La Santa Casa è formata da 3 mura sulle quali sono visibili ancora degli affreschi , mentre la quarta parete poggiava contro una grotta; oggi la casa è chiusa da un altare su cui si erge, imponente nella sua bellezza, la statua della Madonna Nera. E' un luogo affascinante, si entra in silenzio e ci si può fermare per recitare una preghiera o un'invocazione alla Vergine.


Dopo la visita, è giunto il momento del pranzo e io e i miei amici abbiamo anticipato quello che avremmo sperimentato anche alla Piana di Montorso, cioè abbiamo mangiato nel prato, sopra il nostro telo blu impermeabile, un buon panino.
Verso le 14:30 siamo ripartiti verso la meta del nostro viaggio, cioè la diocesi di Teramo e specificatamente il comune di Castelli-Villa Rossi, molto famoso e turistico per la produzione di pregiate ceramiche almeno dal 1500. Una volta giunti sul posto non abbiamo potuto non notare la bellezza del paesaggio: ci trovavamo infatti ai piedi del Gran Sasso, in una valle larga e verde, immersi nella pace e nella tranquillità.


Dopo averci intrattenuto con dei canti di benvenuto, le scout che avevano organizzato la nostra accoglienza, ci hanno fatto da guide turistiche e ci hanno mostrato tutte le bellezze del loro borgo: le ceramiche, le fucine, la lavorazione dell'argilla, la chiesa del 1200 e il "gigante che dorme".



Alla fine è arrivato il momento della cene e subito si è manifestato il calore della gente del centro-sud: ci hanno preparato una tavolata imbandita e abbiamo mangiato pasta, salsicce e un buonissimo dolce. Poi è finalmente giunto il momento che io e F. temevamo di più: la conoscenza con la famiglia che ci avrebbe ospitato per i 3 giorni; il nome della famiglia lo sapevamo già dalla mattina e per tutto il giorno io e F. abbiamo continuato a fare supposizioni su chi poteva essere e su dove ci avrebbe messo a dormire. Invece la nostra preoccupazione è svanita subito nel vedere una signora sorridente e gentile che si è presentata come la nostra nuova "mamma"; il particolare che abbiamo notato entrambi è stato quello che indossava un grembiule da cucina: eravamo salvi...di sicuro era una brava cuoca (e non ci sbagliavamo!); anche la nostra sistemazione era da re: avevamo tutto per noi il primo piano della casa dove lei, al paino terra, abitava...una vera pacchia. Così all'alba della mezzanotte, dopo una doccia veloce, si conclude la nostra prima giornata in quel di Teramo.


L'indomani la sveglia è comoda...alle 8:30 e il pullman ci aspetta direttamente sotto casa.



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