Di una cosa vado molto orgoglioso: sono nato lo stesso giorno di un grande della storia, Martin Luther King, il più giovane a cui è stato assegnato il nobel della Pace (nel 1964 a 35 anni). Celeberrimo è rimasto il discorso che Martin Luther King tenne il 28 agosto 1963 durante la marcia per il lavoro e la libertà davanti al Lincoln Memorial di Washington e nel quale pronunciò più volte la fatidica frase " I have a dream" che sottintendeva l'attesa che egli coltivava, assieme a molte altre persone, perché ogni uomo venisse riconosciuto uguale ad ogni altro, con gli stessi diritti e le stesse prerogative, proprio negli anni in cui il razzismo dilagava. Martin, molte volte fu soggetto ad aggressioni e ad offese molto gravi, finchè il 4 aprile 1968 fu assassinato a colpi d'arma da fuoco a Memphis durante un comizio; la sua bara è stata trascinata da un carro legato a due asinelli come lui espressamente aveva voluto.
Martin fu poi ricordato in molti modi: dagli U2 con la canzone "Pride", ai Queen con "One vision", a Madonna e Michael Jackson.
Ma tutti lo ricordano come il pastore della non violenza, della ribellione pacifica, dell'uomo che lottò per i diritti dei neri, per l'abolizione dell'apartheid e della schiavitù. E soprattutto lo ricorderanno per il suo più celebre discorso.
"I have a dream that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: "We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal."
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