sabato 27 ottobre 2007

Shock Economy


Sto iniziando a leggere un libro davvero interessante: si intitola "Shock economy" ed è scritto da Naomi Klein, già autrice di No-logo. La teoria si cui si basa il libro è questa: l'economia e il capitalismo hanno sfruttato l'ondata di terrore e di disperazione che è ha fatto seguito ai grandi disastri di questo inizio secolo (11 settembre, uragano katrina, tsunami) e grazie a questo hanno potuto imporre le loro strategie. Alcune cose scritte le condivido, altre no; di certo non condivido coloro che usano come pretesto questi libri per andare a spaccare tutto, come è successo a Genova.

venerdì 26 ottobre 2007

PM 10


Finalmente trovo un po' di tempo per aggiornare il mio blog.
L'argomento di cui voglio parlare oggi l'ho trattato in una lezione alla mia università...mi ha particolarmente colpito e ho preso ben 7 pagine di appunti; riporto in questo post dei passaggi che mi hanno particolarmente colpito:

Ho capito cosa è il PM10: fa parte delle cosiddette polveri sottili (di cui per il 99,9% sono di origine antropica); esso ha un diametro al di sotto dei 10 micron e può raggiungere anche gli 0,5 micron. Grazie a queste ridotte dimensioni il PM10 può entrare nelle vie respiratorie fino a giungere agli alveoli e, le polveri più piccole, possono addirittura gettarsi nel sangue. Il PM10 ha una composizione particolare: è formato da un cuore di carbonio che lega tutte le particelle presenti nell'aria, quindi anche quelle mutagene e cancerogene, e in questo modo riesce a trasportarle fino all'interno del sangue. capite bene che avere delle sostanze potenzialmente cancerogene all'interno del sangue non è il massimo... per usare un eufemismo.
Queste polveri sottili più sono piccole e più rimangono sospese nell'aria e possono circolare con i venti anche per chilometri; provocano danni a livello delle difese delle vie aeree, causando il blocco del sistema ciliare e della produzione di muco.

martedì 16 ottobre 2007

Living Darfur

In questi giorni ho ascoltato alla radio una canzone che mi è piaciuta molto, ma di cui non conoscevo nè il titolo nè l'artista, ma dall'atmosfera, dai suoni, dalle melodie mi ricordava molto l'Africa. Questa canzone è "Living Darfur" dei Mattafix; anche il video mi ha davvero emozionato.
Riporto qui il testo tradotto e il video della canzone:

"Guarda la nazione attraverso gli occhi del popolo
Guarda le lacrime che scorrono come fiumi dai cieli
Dove sembra che ci siano solo confini
Dove gli altri si girano e sospirano
Tu devi sollevarti

C’è un disastro nel tuo passato
Limiti nel tuo cammino
Cosa desideri quando ti tiri più su?
Non devi essere straordinario, solo perdonando
Quelli che non hanno mai sentito i tuoi pianti,
Tu ti solleverai
E guarda verso i cieli
Dove altri falliscono, tu prevali nel tempo
Tu devi sollevarti

(Non lo puoi mai sapere
Se ti abbatti, ti abbatti)
Tu devi sollevarti

Prima o poi dobbiamo provare…a vivere
(Non lo puoi mai sapere
Se ti abbatti, ti abbatti)

Guarda la nazione attraverso gli occhi del popolo
Guarda le lacrime che scorrono come fiumi dai cieli
Dove sembra che ci siano solo confini
Dove gli altri si girano e sospirano
Tu devi sollevarti

(Non lo puoi mai sapere
Se ti abbatti, ti abbatti)

Prima o poi dobbiamo provare a vivere"

sabato 13 ottobre 2007

Soddisfazioni

Sono davvero contento del mio blog...Da quando ho messo il contatore per vedere quante persone vanno sul mio sito, ovvero il 27 settembre, ho avuto 187 nuovi visitatori che provengono da diverse parti del mondo: la prevalenza ce l'ha l'Italia, ma ho visitatori anche dalla Germania, Ungheria, Svizzera, Perù, Messico, Grecia, repubblica ceca... non so cosa capiranno di quello che c'è scritto, ma va bene lo stesso...sono felice di ciò.
Sono felice anche per un altro motivo, ma questa è un'altra storia...

sabato 6 ottobre 2007

Anagrammi

Girovagando in Internet ho trovato un sito molto divertente in cui basta inserire una frase e un programmino genera tutti i possibili anagrammi; è divertente inserire anche i nomi e cognomi dei propri amici.
Questi sono gli anagrammi di alcuni dei nomi dei miei amici:
- zio nel canale;
- lancia le zone;
- ozi nel canale;
- no calai lenze;
- ampliare;
- prometti alberghiera;
- infesto barelle;
- sfoltire balene;
- peli decretati;
- riattaccherei;
- buffa lo urlai;
- munsi santarellina;
- calda nel rompi rozzi;
- fibbia sono;
- il mio invece è: trotto tracciando molle; accettando trillo morto; trotto calcolando metri...

Troppo divertente; il sito si trova a questo indirizzo:

venerdì 5 ottobre 2007

Oratorio



Riporto in questo post una lettera che ho scritto riguardo la formazione di un gruppo giovani all'interno dell'Oratorio; mi piacerebbe molto ricevere commenti al riguardo.

Ciao a tutti,
finalmente trovo un po’ di tempo per scrivere qualcosa…
Quello che devo scrivere comunque l’ho già detto all’incontro che abbiamo fatto domenica: secondo me il nostro “gruppo giovani” deve essere un gruppo che cerca di uscire dall’ambiente oratorio e di aprirsi a quelle che sono le esperienze, gli incontri, le provocazioni che possono esserci nel mondo esterno all’Oratorio. Secondo me è fondamentale vivere alla nostra età (dai 18 in su intendo) il principio della missionarietà, che è proprio dell’essere cristiano, per conoscere nuove persone, nuove realtà e nuove storie. Secondo me lo scopo dell’oratorio non è solo quello di formare persone che poi formino a loro volta altre persone e così via (sempre all’interno dell’oratorio), ma deve anche formare delle persone che sappiano buttarsi nel mondo esterno, sappiano avere il coraggio di aprirsi agli altri; altrimenti l’oratorio diventa una sorta di riparo, di porto sicuro in cui non si è mai attaccati e provocati, ma in cui si è solo protetti; anche nella visione delle persone che non frequentano l’Oratorio, noi sembriamo dei ragazzi casa e chiesa e stop. Io questa idea di Oratorio me la sono fatta quando ho frequentato per un anno il corso di formazione missionaria e lì ho imparato quanto sia importante l’essere missionario, e quanto sia forte l’impatto di vedere che anche altri ragazzi come noi partecipano agli incontri, pregano insieme, partecipano alle GMG ecc…
Per quanto riguarda la spiritualità sono d’accordo che vada curata e sono convinto che degli incontri di spiritualità “nostri”, preparati da noi, siano fondamentali all’interno dei nostri incontri di gruppo, ma non ci si deve fermare solo a quello; anche pregare con tanta altra gente proveniente da altri posti, da altri contesti, da altre associazioni ad esempio a me da una grande forza di andare avanti, mi ricarica.
Quindi le proposte che faccio io sono mirate ad approfondire il tema della missionarietà e all’incontro con altri giovani e sono:
o La prima proposta che faccio è molto vicina nel tempo: martedì 9 ottobre alle 20:30 c’è il primo martedì di spiritualità per i giovani in Duomo; spero che saremo in tanti a partecipare e non i 4 dell’anno scorso.
o Altre proposte le ho prese dal calendario del centro missionario; ho visto che ci sono varie attività che vengono proposte, diverse fra di loro, ma sicuramente formative e fatte bene:
§ Venerdì 26 ottobre: musical “Sono forse io?” al teatro S.Afra
§ Giovedì 13 dicembre: dibattito con Don Fabio Corazzina sul tema “Una pace armata! Armi export e cammini di pace”
§ Dal 12 al 14 ottobre: fiera solidale “Vivi no profit!”
§ e tante altre che riguardano anche periodi più avanti nel tempo.
o Un altro bel momento potrebbe essere il capodanno di Taizè che credo quest’anno si tenga a Ginevra; magari per vedere se è una proposta che ci interessa potremmo andare alle preghiere di Taizè che fanno a Brescia non so bene dove…
o Cammino di Santiago quest’estate.
o Un ritiro durante l’Avvento e uno a Pasqua.

Cosa ne pensate?

martedì 2 ottobre 2007

Inceneritori


In questo post vorrei parlare di un argomento che non sembrerà molto interessante o comunque poco attinente al mio blog, ma riguarda la salute e questo a me sta molto a cuore; è un argomento su cui anche altre persone, molto più autorevoli di me, hanno cercato di fare chiarezza e di cui si dibatte da alcuni anni: gli inceneritori o termovalorizzatori come vengono chiamati adesso. La prima persona che ne ha parlato è stato Beppe Grillo nei suoi show in giro per l'Italia e ha subito suscitato molto scalpore: innanzitutto perchè questi centri utilizzano l'energia derivante dalla combustione dei rifiuti per creare energia che viene utilizzata per il riscaldamento, per l'illuminazione e per tanti altri scopi. Fin qui sembrerebbe tutto in regola e tutto perfetto, ma ci sono delle inesattezze in questo sistema:

1) l'energia spesa per bruciare i rifiuti è maggiore di quella che viene creata dalla loro stessa combustione; il bilancio energetico è in passivo.

2) le molecole che sono liberate nell'aria dagli inceneritori sono nanoparticelle che possono essere respirate e andarsi a depositare nei polmoni causando gravi patologie come i tumori o le bronchiti croniche.

3) questi inceneritori ricevono finanziamenti dal CIP6 che è una sorta di fondo che attinge questi soldi dal 7% della nostra bolletta enel che va per le "energie rinnovate e assimilate" (legge del 1992); questo 7% era nato come fondo per lo sviluppo delle energie alternative (eoliche, solari, idroelettriche...), ma avendo aggiunto, poco prima di promulgare la legge, la parola "assimilate", questo a fatto sì che questi soldi (che sono dei contribuenti) finissero nello sviluppo di questi inceneritori. E' paradossale, ma con la nostra bolletta, pensiamo di finanziare le energie rinnovabili e invece questi soldi passano per il 90% nella costruzione di questi inceneritori.

Questi inceneritori quindi, se non ricevessero questi soldi dal governo, sarebbero costretti a chiudere perchè il loro bilancio sarebbe in passivo (es: l'inceneritore di Brescia, premiato come miglior inceneritore del mondo dal suo stesso costruttore, riceve ogni anno 55 milioni di euro dallo stato).

In aggiunta a questo ho scritto però, è giusto far sentire anche l'altra parte, cioè coloro che sono a favore di questi inceneritori perchè se sono davvero ben fatti possono portare enormi benefici alle città; è il caso di Barcellona dove un inceneritore di rifiuti è stato costruito sotto terra, anzi sotto una delle piazze più grandi della città, vicino a un museo di arte moderna e a un centro convegni. E' una struttura in grado di funzionare senza gli aiuti statali, è dotata di impianti di insonorizzazione, non emana gas maleodoranti e sembra che rispetti l'emissione di CO2 e di altri gas che possono essere inquinanti.

Quindi dove sta la verità: questi impianti sono dannosi o no? Qualcuno ce lo spieghi in maniera chiara o obbiettiva e noi staremo più tranquilli o prenderemo provvedimenti, perchè oltre alla questione dei soldi (che sicuramente è importante) è in gioco anche la salute dei cittadini, diritto che gli stati devono preservare in qualunque modo.
Secondo me comunque il problema sta ancora più alla radice: siamo sicuri di usare bene l'energia che adoperiamo? D'altronde se non avessimo tutti questi rifiuti non li bruceremmo no? E sfruttare di più la raccolta differenziata, il riciclo e il riutilizzo dei beni, no?

Esistono in Internet molti siti e molti filmati riguardo questo argomento:
-http://it.youtube.com/watch?v=Tn832RbKbuw (si parla dell'inceneritore di Barcellona);
- http://it.youtube.com/watch?v=dW_YpsZO-94 (Beppe Grillo contro gli inceneritori);
- www.inceneritori.org (lotta contro gli inceneritori)
e molti altri ancora...

domenica 30 settembre 2007

Università

Domani mattina ricomincia l'università (per molti in realtà è già cominciata) e a dire la verità ho anche voglia che sia così; mi piace l'idea di riprendere la mia routine quotidiana fatta di viaggi andata e ritorno, pranzo veloce e lezioni da seguire. Sono sicuro che tra poco tempo rinnegherò quello che ho scritto, ma per adesso la penso così. Poi l'università dà anche l'opportunità di fare tante altre cose, di conoscere attraverso seminari e incontri, di inserirsi in varie associazioni, di fare amicizia con altri giovani studenti e di vivere delle esperienze all'estero; ma quello che contraddistingue l'università, secondo me, è la libertà che lascia ad ogni studente: puoi decidere quando e quali esami dare, quando e se seguire le lezioni, ognuno è artefice del proprio destino quindi. Questa libertà è sicuramente un'arma a doppio taglio e va quindi usate in maniera efficace. Domani quindi si ricomincia...non ho comprato neppure un quaderno...:<)

venerdì 28 settembre 2007

Un futuro senza atomiche/2

Come avevo già scritto in un post all'inizio di settembre, la raccolta di firma per il disarmo nucleare doveva avere inizio verso ottobre 2007. Finalmente è arrivata ufficiale dell'apertura della raccolta firme: domenica 30 settembre 2007 e avrà come sede Ghedi (Brescia) dove il sindaco stesso e il sindaco di Aviano saranno i primi a porre le loro firme; non a caso sono state scelte queste due autorità perchè è proprio nei loro comuni che si trovano delle bombe atomiche... Dopo la tappa bresciana la raccolta delle firme si sposterà nella Brianza e poi a Torino. Ricordo che è comunque possibile firmare la petizione anche via internet.

War News

Vorrei mettere alla conoscenza di quelli che leggono questo blog un sito molto utile, molto apolitico e molto obbiettivo che racconta le notizie dalle nazioni in guerra: e non solo dall'Iraq, dall'Afghanistan o dal Libano, ma anche da altri luoghi in cui, in questo preciso istante, sono in corso delle guerre delle quali il mondo occidentale dei mass media non ci fa neppure caso. Un dato mi sembra importante: ora sono in atto 33 guerre e quasi altrettanti sono i luoghi di tensione in cui potrebbe sfociare un attacco.
Questa è la mappa dei conflitti nel mondo:

Il link per questo sito lo trovate nella categoria link "amici".

giovedì 27 settembre 2007

SuPerStrada con Te


E' la fine di settembre e come ogni anno ripartono tutte le attività: la prima a cominciare è l'ACR (azione cattolica dei ragazzi)... si inizia sabato pomeriggio con rinnovata forza e con una persona nuova che sono sicuro si unirà al nostro gruppo degli animatori in maniera forte e collaborante. Sono pronto e ansioso di rivedere i miei ragazzi, sapere come è andata l'estate, come hanno cominciato la scuola e se sono ancora delle pesti come li ho lasciati ormai 4 mesi fa...


Il tema di quest'anno è la strada come luogo di incontro di altri ragazzi, di giovani, di adulti e di Dio e della sua grandezza; sabato iniziamo con una accoglienza festosa, la preghiera e dei giochetti dai quali scopriranno chi saranno i loro animatori. L'anno scorso ero animatore dei 9/11, quest'anno non posso ancora svelare nulla.

In questo video il nuovo inno di quest'anno...

AGGIORNAMENTO AL 30 SETTEMBRE 2007:

Ieri si è svolto il primo incontro di ACR e c'erano circa 40 bambini (speriamo che ne vengano altri); siamo riusciti finalmente a fare i 3 gruppi (7/8, 9/11, 12/14) e io sono educatore dei 9/11. Nota positiva: ci sono due nuove educatrici più un seminarista che ci accompagna nella parte spirituale degli incontri.

mercoledì 26 settembre 2007

Assaggi di Turchia

In questo post riporto in anteprima comunale il testo dell'articolo che ho scritto per il bollettino della mia parrocchia riguardo il viaggio che ho fatto, insieme a M. E. e R., in Turchia...purtroppo per ora non ho foto mie perché il mio pc è in riparazione...speriamo di non averle perse...

“Dio ama chi dà con gioia”, è con questa frase che possiamo riassumere lo spirito del nostro pellegrinaggio parrocchiale in terra turca alla ricerca dell’apostolo Paolo, l’apostolo delle genti, il primo missionario che ha diffuso la parola di Cristo con coraggio e con fedeltà. Siamo partiti in un piccolo gruppo, ma il nostro vagare in Turchia è stato accompagnato dall’affluenza di altri piccoli gruppi come il nostro e insieme abbiamo formato una grande famiglia unita; guidati da Don Francesco, Don Renato e Padre Lorenzo abbiamo percorso chilometri e chilometri tra le meraviglie dell’Anatolia, della Cappadocia, fino a lambire i confini con la Siria, ricordando sempre di nutrire la nostra fame di fede e di scoperta della grandezza di Dio. La Turchia infatti ha avuto la presenza e la predicazione degli apostoli (Paolo, Pietro e Giovanni); in questa regione sono sorte le più vivaci comunità cristiane (si pensi a Efeso, Antiochia e Smirne); qui è custodita la tomba di san Giovanni apostolo, il prediletto dal Signore; nelle sue chiese sono stati celebrati i primi concili che costituiscono i fondamenti della teologia cattolica (Nicea, Efeso, Calcedonia); è la terra natia degli illustri Padri della Chiesa (Padri Cappadoci) e di alcuni martiri come sant’Ignazio d’Antiochia e san Policarpo.
Dopo il volo da Milano, la nostra prima tappa è stata la comunità cristiana di Efeso a cui Paolo si è sempre rivolto con parole dure per convincerli della grandezza dell’amore di Cristo; sulla collina degli usignoli abbiamo visitato il santuario della “Casa della Madonna” dove la tradizione vuole che Maria abbia trascorso i suoi ultimi anni di vita in compagnia dell’apostolo Giovanni che Gesù, sulla croce, le aveva donato come figlio; l’importanza di questo luogo è sancita anche dalle numerose visite che i Papi hanno riservato a questa chiesa, a partire da Giovanni XXIII fino a Benedetto XVI. Dopo una tappa prettamente turistica, le meravigliose cascate pietrificate di Pamukkale, e dopo aver macinato chilometri di pullman, siamo giunti in quel di Konya dove Paolo e Barnaba nel 47 a.C. compirono il loro primo viaggio missionario; qui abbiamo celebrato l’Eucaristia nella piccola chiesa di San Paolo, dove si riunisce l’esigua comunità cattolica, assieme a delle suore piemontesi che con la loro presenza mantengono viva una fiamma di cristianesimo in un paese fortemente musulmano. A Konya abbiamo visitato anche il mausoleo di Mevlana, grande figura della spiritualità musulmana e fondatore dei “Dervisci danzanti”. Ripreso il pullman il paesaggio è cambiato completamente e si è fatto lunare, pietroso, brullo: finalmente eravamo in Cappadocia, patria delle “preghiere tra le rocce”, in cui le case scavate nel tufo, le città sotterranee e le chiese rupestri emanano ancora il timore, la fedeltà, il coraggio dei primi cristiani. Dopo la visita di Tarso, città natale di Paolo, e della sua piccola comunità cristiana, ci siamo diretti verso i confini con la Siria e ci siamo fermati ad Antiochia, la città dove i discepoli furono chiamati cristiani; nella grotta di San Pietro abbiamo pregato perché la nostra fede sia in grado di prendere spunto dai primi seguaci di Cristo che, nonostante le mille difficoltà, hanno testimoniato con la loro vita la sequela a Dio. Poi abbiamo visitato la chiesa dei Padri Cappuccini di Antiochia dove convivono pacificamente i cattolici cristiani che quelli ortodossi: un bel esempio da seguire. Ultima tappa del nostro viaggio, l’antica Bisanzio, la romana Costantinopoli, la magica Instanbul; peccato aver avuto solo un giorno per visitarla, ma siamo comunque restati ammaliati dal suo fascino. Girare a piedi scalzi nella Moschea blu o in Santa Sofia, girovagare per il Gran Bazar e il palazzo Topkapi, veleggiare sul Bosforo al tramonto sono esperienze che ci rimarranno per sempre nel cuore e che fanno da degno finale a questo fantastico pellegrinaggio. Dopo la Terra Santa quindi, non potevamo scegliere posto migliore per ritrovare le radici della fede e risentire l’eco della predicazione degli apostoli; al prossimo viaggio e speriamo che tanta altra gente si unisca a noi!

Loreto/5

Dimenticavo che avevo pronto il seguito del mio viaggio a Loreto...è l'ultimo...il culmine...

Domenica 2 Settembre

Dopo aver passato una notte in pendenza nella conca di Montorso e essermi svegliato ogni ora per ritornare in posizione visto che scivolavo verso il basso, alle 6:50 è suonata la sveglia "dall'aurora io cerco te"; una corsa veloce ai bagni e poi eravamo pronti per le lodi, guidate da Monsignor Bagnasco. Dopo la colazione estratta dalla nostra mitica borsa termica abbiamo atteso l'arrivo del Papa che è giunto puntuale verso le 9:00. Una folla ancor più numerosa del giorno precedente ha accolto il suo zizagare tra le stradine della piana e anche noi ci siamo avvicinati alle transenne per salutarlo da vicino. Poi è iniziata la celebrazione che, come al solito, era ricca di canti, di riflessioni, di preghiera ed ha avuto il momento più alto nell'omelia tanto attesa, da me e dai miei amici, del Papa. Un omelia carica di speranza, di fiducia, di incoraggiamento che ha lasciato davvero il segno nei giovani che lo stavano ascoltando.

Riporto alcuni passaggi che mi hanno colpito:

"Ancora oggi Dio cerca cuori giovani, cerca giovani dal cuore grande, capaci di fare spazio a Lui nella loro vita per essere protagonisti della Nuova Alleanza. Per accogliere una proposta affascinante come quella che ci fa Gesù, per stringere Alleanza con Lui, occorre essere giovani interiormente, capaci di lasciarsi interpellare dalla sua novità, per intraprendere con Lui strade nuove. Gesù ha una predilezione per i giovani..."

"Non seguite la via dell’orgoglio, bensì quella dell’umiltà. Andate controcorrente: non ascoltate le voci interessate e suadenti che oggi da molte parti propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere. Di quanti messaggi, che vi giungono soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici! Non andate dietro all’onda prodotta da questa potente azione di persuasione. Non abbiate paura, cari amici, di preferire le vie "alternative" indicate dall’amore vero: uno stile di vita sobrio e solidale; relazioni affettive sincere e pure; un impegno onesto nello studio e nel lavoro; l’interesse profondo per il bene comune. Non abbiate paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda: i vostri coetanei, ma anche gli adulti, e specialmente coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo."

E infine l'arrivederci all'anno prossimo:

"non posso non invitarvi a guardare già al grande appuntamento della Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà nel luglio del prossimo anno a Sidney."

Giovani pieni di coraggio, di umiltà, capaci di scelte controcorrente, critici: così ci vuole il Santo Padre...
Alla fine della Messa il Papa ci ha salutati e anche noi abbiamo ripreso la marcia verso il nostro pullman; dopo un bagno ristoratore a Porto Recanati, siamo partiti alla volta di casa, ben consapevoli del traffico e delle code che avremmo trovato; e così è stato...partenza da Loreto ore 4 pm - arrivo a casa ore 2 am.

lunedì 24 settembre 2007

Pazienza

Ho ricevuto alcune mail dove mi veniva chiesto se il mio blog fosse già chiuso: beh è vero che è un po' che non lo aggiorno (impegni di università e di oratorio...), ma il blog è ancora vitale... prometto che prima della fine del mese posterò qualcosa! A presto

domenica 9 settembre 2007

Il coraggio

Ecco uno stralcio del discorso del Papa fatto alla veglia di sabato 1 settembre: è molto breve, ma merita una riflessione particolare...è incentrato sul tema del CORAGGIO:

Lasciate che questa sera io vi ripeta: ciascuno di voi se resta unito a Cristo, può compiere grandi cose. Ecco perché, cari amici, non dovete aver paura di sognare ad occhi aperti grandi progetti di bene e non dovete lasciarvi scoraggiare dalle difficoltà. Cristo ha fiducia in voi e desidera che possiate realizzare ogni vostro più nobile ed alto sogno di autentica felicità. Niente è impossibile per chi si fida di Dio e si affida a Dio.

E ancora il Papa ha voluto incoraggiare noi giovani con queste parole:

A tutti vorrei giungesse questa mia parola: il Papa vi é vicino, condivide le vostre gioie e le vostre pene, soprattutto condivide le speranze più intime che sono nel vostro animo e per ciascuno chiede al Signore il dono di una vita piena e felice, una vita ricca di senso, una vita vera.


sabato 8 settembre 2007

Loreto/4

Continua il mio resoconto di Loreto...siamo giunti a

Sabato 1 Settembre

Dopo la colazione e la Messa nel nostro bel paesino, siamo partiti in pullman alla volta di Loreto; sapevamo che ci volevano almeno due ore di strada, ma non avevamo calcolato che avremmo trovato coda e quindi abbiamo impiegato circa 3 ore per arrivare al parcheggio del pullman. Da qui abbiamo proseguito a piedi, zaino in spalla, per circa 5 chilometri, seguendo il lungomare di Porto Recanati; lungo questo tragitto la cosa che mi ha molto colpito è stata l'accoglienza dei villeggianti: tutti ci salutavano, ci chiedevano da dove venivamo ed erano pronti a darci il loro caloroso benvenuto. Quindi le due orette a piedi sono passate velocemente anche perchè era tanta la curiosità di vedere questa famosa Piana di Montorso, il palco, la gente; le nostre attese non sono state deluse e lo scenario che ci si è aperto davanti agli occhi è stato da mozzafiato: un'immensa conca tappezzata da giovani che occupavano ogni centimetro disponibile, ognuno come poteva, o con teli azzurri, o con tende, o con giornali o con ciò che riusciva a recuperare. Cominciavamo a respirare l'aria già assaporata delle varie GMG e dei vari raduni di giovani per il mondo.


E come ogni GMG che si rispetti non poteva mancare la "litigata" con i vicini per il posto da occupare: a Colonia erano i francesi, qui erano neocatecumenali tedeschi che non volevano sentire ragioni di spostarsi e lasciarci il posto; comunque, come al solito, dopo un pò di lamentele e di sana rivalità, ci siamo accomodati in un bel posto dove potevamo avere una panoramica di tutta la conca e una buona visione del palco (per lo meno si vedeva la cattedra sulla quale si sarebbe seduto il Papa). Quindi, all'alba delle 3, abbiamo aperto la sacca termica che ci è stata fornita prima di entrare nella Valle di Montorso, e abbiamo pranzato: beh dire pranzato forse è una parola grossa, però diciamo che qualcosa era commestibile. Dopo aver mezzo riempito il nostro pancino, ci siamo messi alla ricerca dei nostri amici compaesani che avevano scelto di fare solo il week-end e che si trovavano all'incirca di fronte a noi; peccato che non sapevamo che non si poteva uscire dai propri settori e quindi i nostri amici hanno dovuto commuovere un volontario per lasciarli passare e venirci a trovare: incontrarli è stato bello, vederli con il cappello da cowboy, fare una foto insieme sembra una cosa di poco conto, ma in queste situazioni tutto diventa amplificato.
Salutati i nostri amici ci siamo messi in attesa del Santo Padre, finché verso le 17 è spuntato dal cielo il suo elicottero e tutta la folla è esplosa in un boato; poi il Papa si è spostato nella sua Papa-mobile e ha attraversato tutta la piana salutando tutti i giovani accorsi per Lui: è passato vicino anche al nostro settore e lo abbiamo visto davvero bene.


Poi è iniziata la veglia, che più che veglia io la definirei un dialogo, perchè il Papa tra una preghiera e un canto rispondeva alle domande che gli venivano poste: è stato in questi momenti, cioè quando il Papa parlava a braccio, che Lui mi è parso molto più vicino a noi giovani e le sue parole di speranza mi hanno molto colpito. La veglia è poi continuata fino alle 20, quando il Papa ha ripreso la Papa-mobile ed ha lasciato la conca diretto alla Santa Casa di Loreto.
Così noi abbiamo potuto cenare (anche qui cenare è una parola grossa) e prepararci al mega concerto della sera: un mega palco colorato, acrobati, palloni volanti e luci hanno fatto da cornice all'esibizioni di Baglioni, Dalla, le Vibrazioni e tanti altri, l'atmosfera era resa magica dalle nostre pile ricaricabili che creavano tante stelle nel buio della notte.



Dopo il concerto erano aperte per noi le Fontane di Luce , delle zone in cui si poteva sostare a meditare e pregare, ma noi non siamo andati visto l'enormità della gente e il freddo che era davvero pungente; ah dimenticavo un dettaglio importante: eravamo circa 500.000 persone...
Quindi siamo andati a dormire, solo che eravamo in pendenza verso il basso e scivolavamo in giù... ogni tanto ci si doveva svegliare per tirarsi in sù...ma sono dettagli...

A presto blog...

venerdì 7 settembre 2007

Loreto/3

Eccomi qui a raccontare la terza parte della mia avventura a Loreto.

Venerdì 30 Agosto
Dopo la solita colazione tutti insieme a casa della nostra "mamma" adottiva, tutto il nostro pullman si è spostato in un ambiente vicino al Santuario di S.Gabriele dove eravamo stati il giorno prima. In questo luogo, le scout che hanno preparato tutta l'accoglienza hanno messo in scena una rivisitazione comica dell'Odissea intervallata da momenti di gioco e di riflessione/testimonianza. In questa giornata io e i miei compagni di viaggio abbiamo approfondito la conoscenza con le altre persone con cui convivevamo da 3 giorni e abbiamo fatto mille supposizioni sulla straordinaria giornata che ci attendeva l'indomani. Ma prima del meritato riposo, c'era ancora la cena e che cena! Per noi si era mobilitato tutto il paese, hanno aperto per noi il salone dell'asilo e ci hanno servito dei piatti buonissimi, tutto in quantità industriali; si parte con spaghetti alla chitarra (6 chili
in totale), per poi passare alla bistecca con patate e agli arrosticini (favolosi, ma ne avevano preparati 30 a testa!);


infine la bomba delle bombe: la "torta della festa", 5 strati di pan di Spagna intervallati da stari di crema tutti diversi fra loro...una bontà da non credere...


E dopo quintalate di digestivi, 4 chiacchiere in piazzetta e una foto ricordo con tutta la nostra famiglia adottiva, siamo tornati nelle nostre stanze a preparare gli zaini e le gambe per il giorno dopo...
A presto...

Un futuro senza atomiche


Cominciamo subito.

La messa al bando di tutte le armi nucleari è un’aspirazione condivisa da tutta l’umanità.

A livello internazionale, invece, stanno aumentando ricerca e produzione di nuovi tipi di bombe atomiche. Altre potenze finanziano l’ammodernamento dei propri arsenali nucleari. Ed aumentano, di conseguenza, i Paesi che vogliono entrarne in possesso per acquistare peso sulla scena mondiale.

In Italia abbiamo 90 testate atomiche. Non dovrebbero esserci. Nel 1975 l’Italia ha ratificato il Trattato di Non Proliferazione nucleare impegnandosi (art. 2) a non produrre né ad accettare mai sul proprio territorio armi nucleari. Secondo il diritto internazionale, l’Italia le deve rifiutare. Per Alleanza (NATO), invece, le accetta. Noi non possiamo avere due pesi e due misure.

I negoziati internazionali per liberare l’umanità dalla minaccia atomica rimangono impantanati perché chi possiede le armi atomiche vuole solo che nessun altro le abbia. Ma non è disposto a rinunciarvi. E questo invece era l’impegno sottoscritto nel Trattato di Non Proliferazione (art.6): arrivare al disarmo nucleare totale e globale.

Cominciamo da qui. Cominciamo da noi.

Per questo lanciamo una raccolta di firma per una legge d’iniziativa popolare. Affinché si dichiari l’Italia “Paese Libero da Armi Nucleari”. Diventeremo, come l’Austria, uno dei 106 Stati del mondo dove le bombe atomiche non hanno diritto di cittadinanza. Saremo la maggioranza, nella buona compagnia di tutti gli Stati dell’America centro-meridionale, dell’Africa, del Pacifico, del sud-est asiatico. E cammineremo anche noi verso un futuro senza atomiche.

In luglio è stato depositato in cassazione la seguente proposta di legge di iniziativa popolare:

Art. 1 - Obiettivi e finalità

1. Il territorio della Repubblica Italiana, ivi compresi lo spazio aereo, il sottosuolo e le acque territoriali, è ufficialmente dichiarato “zona libera da armi nucleari”.
2. Il transito e il deposito, anche temporaneo, di armi nucleari e di parti di armi nucleari non è ammesso in nessuna circostanza sul territorio della Repubblica, così come individuato al comma 1.
3. Il Governo provvede ad adottare tutte le misure necessarie, sia a livello nazionale che internazionale, per assicurare la piena applicazione del presente articolo entro e non oltre il termine di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

Art. 2 - Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Della Repubblica.


La raccolta di firme inizierà in ottobre 2007 e finirà in marzo 2008, 6 mesi per raccogliere almeno 50.000 firme, ma spero molte di più.

Sul sito www.unfuturosenzaatomiche.org troverete tutto il materiale.

Una delle associazioni promotrici di questa campagnia è Pax Christi, da sempre attiva verso la pace e il disarmo nucleare; trovate la sua storia e le sue attività a questo link.

mercoledì 5 settembre 2007

Ernesto Oliviero


In questo post vorrei approfondire la figura di Ernesto Oliviero, il laico che ha tenuto la catechesi quando ero a Teramo; il suo modo di fare, la sua schiettezza, la sua lucidità mi hanno colpito molto; il suo lavoro, silenzioso ed efficace, credo che debba essere conosciuto da tutti.

Ecco la sua biografia:

Ernesto Olivero, nato nel 1940, torinese, non è un prete un religioso: è marito, padre di tre figli, nonno e bancario in pensione. È sempre stato innamorato di Dio, ma a un certo punto della sua vita ha deciso di dedicargli tutto il suo tempo e tutto se stesso. La sua esistenza ne è stata ribaltata, si è impegnato a fianco dei poveri e degli emarginati, e il primo regalo sono stati gli amici che lo circondano e lo sostengono. Così sono nati il SERMIG nel 1964 (Servizio Missionario Giovani), che ha sede, dal 1983, nel vecchio Arsenale Militare di Torino, chiamato ora "Arsenale della Pace", e l'Arsenale della Speranza a San Paolo del Brasile, mille missioni di pace in tanti paesi del mondo, l'amicizia con il Papa e con Madre Teresa che, assieme ad altri, lo ha proposto come Premio Nobel per la Pace.

È Medaglia d'Oro al Merito Civile per il servizio verso gli ultimi. Il Papa gli ha affidato l'incarico di essere "amico fedele" di tutti i bambini abbandonati nel mondo.
Il SERMIG è da 37 anni a servizio dei giovani, dei poveri e della pace con opere concrete di carità: all'Arsenale della Pace si sono aggiunti il Laboratorio del suono (utilizzato anche dalla RAI - Radio Televisione Italiana), la Scuola per Artigiani Restauratori e l'Università del dubbio, tutti con sede a Torino. Grazie al SERMIG sono state svolte 100 e più Missioni di Pace nei paesi in guerra, 1350 progetti a interventi di sviluppo in 73 nazioni ed è stata creata una vasta rete di solidarietà.Dovunque egli svolga la sua infaticabile attività, illuminata dalla fede, Ernesto suscita consensi, disinteressate collaborazioni, fiducia nella vita di coloro che l'hanno perduta. In questi ultimi anni analoga iniziativa all'Arsenale della Pace di Torino, coronata da un rapido successo, ha svolto a San Paolo del Brasile, trasformando la vecchia Casa degli Immigranti, che gli era stata affidata, in una casa di ricovero per i vecchi e i bambini abbandonati.

Ernesto è un alto esempio di uomo dedito alla carità attiva, che non si arresta di fronte alla sofferenza, non predica che bisogna fare il bene, ma lo fa in ogni momento della sua azione quotidiana.
Ha pubblicato per Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. - Milano, "Dio non guarda l'orologio" (1996), "Non bussate: è già aperto" (1998), "Meditazioni per il nuovo millennio" (1998) e "Il lungo cammino verso Dio" (2000).

Ernesto ha accolto nella sua comunità anche quei 4 bulli di Torino che hanno deriso e filmato il compagno di classe disabile e che sono stati sospesi per un anno dalla scuola; ora questi ragazzi sono impegnati in un percorso educativo di recupero che si occupa dell'accoglienza e il ricorvero di barboni e persone disadattate. Raccontava questo episodio anche durante la catechesi e sottolinaeva come i mass media siano bravi e veloci a sbattere in prima pagina l'evento negativo e come siano altrettamento sordi e superficiali nel raccontare il recupero di questi ragazzi; Ernesto non chiedeva che essi fossero trattati come degli eroi, ma che fosse data loro un'altra possibilità...
"...mettere in prima pagina non solo il rumoroso albero che cade, ma anche la foresta che cresce..."

martedì 4 settembre 2007

Loreto/2


Proseguo il mio racconto dell'esperienza di Loreto

30 Agosto 2007

Dopo la sveglia e la buona colazione preparata dalla nostra "mamma adottiva", io e F. ci siamo trovati, assieme a tutti gli altri, nella piazzetta del paese dove ci aspettava il pullman che ci ha portato al Santuario di San Gabriele. Questo santuario è molto famoso nel centro-sud, è uno dei primi 15 santuari più visitati nel mondo e può accogliere fino a 12000 persone; in questo luogo abbiamo partecipato ad una giornata di conoscenza con le altre diocesi d'Italia che erano ospitate in quella di Teramo e che, come noi, avrebbero di lì a pochi giorni, partecipato all'Agorà di Loreto. Nella mattinata abbiamo vissuto un momento forte: la catechesi con Ernesto Oliviero che ha saputo farci riflettere e provocarci in maniera molto efficace. Una frase mi è rimasta molto impressa:
"non bisogna dire NO per frustrazione, ma dire SI' perché si è convinti del contrario"
Io sono rimasto molto colpito da questa affermazione e mi ha fatto riflettere su come spesso la Chiesa tende a dire molti NO e a non valorizzare il SI'; dice NO all'eutanasia, all'aborto, ai DICO, ai PACS e non dice chiaramente SI' alla vita, alla famiglia e all'amore.
Dopo un pranzo fuori dal santuario, nel pomeriggio abbiamo fatto la conoscenze delle altre diocesi e poi è arrivato il momento culminante della giornata, ovvero la Messa presieduta dal Vescovo Michele della diocesi di Teramo-Atri.
Dopo la cena, abbiamo avuto la fortuna di incontrare anche dei giovani australiani che, attraverso un filmato, ci hanno "ufficialmente" invitato alla giornata mondiale della gioventù di Sidney nel luglio 2008.

Termina qui la mia seconda giornata di questo viaggio sempre più intenso ed emozionante...
A domani...

lunedì 3 settembre 2007

Loreto/1


Buongiorno blog...
Eccomi qui, dopo aver recuperato alcune ore di sonno arretrat
e, a scrivere il resoconto della mia esperienza di Loreto...

29 Agosto 2007

Sono partito insieme ai miei amici M., F. e E. per Loreto alle 5:30 di mattina; dopo un viaggio passato a giocare a Sarabanda con l'mp3, a cercare la posizione migliore per dormire e una chiacchierata con gli "inquilini" del pullman siamo arrivati attorno a mezzogiorno a Loreto, alla Santa Casa della Madonna. La tradizione (vera o falsa non so...) dice che queste mura sono state spostate dagli Angeli (che è probabilmente il nome della ditta trasportatrice) da Nazareth fino a questo luogo nelle Marche come dote di una nobile che doveva sposare un personaggio della dinastia degli Angiò del regno delle due Sicilie. La Santa Casa è formata da 3 mura sulle quali sono visibili ancora degli affreschi , mentre la quarta parete poggiava contro una grotta; oggi la casa è chiusa da un altare su cui si erge, imponente nella sua bellezza, la statua della Madonna Nera. E' un luogo affascinante, si entra in silenzio e ci si può fermare per recitare una preghiera o un'invocazione alla Vergine.


Dopo la visita, è giunto il momento del pranzo e io e i miei amici abbiamo anticipato quello che avremmo sperimentato anche alla Piana di Montorso, cioè abbiamo mangiato nel prato, sopra il nostro telo blu impermeabile, un buon panino.
Verso le 14:30 siamo ripartiti verso la meta del nostro viaggio, cioè la diocesi di Teramo e specificatamente il comune di Castelli-Villa Rossi, molto famoso e turistico per la produzione di pregiate ceramiche almeno dal 1500. Una volta giunti sul posto non abbiamo potuto non notare la bellezza del paesaggio: ci trovavamo infatti ai piedi del Gran Sasso, in una valle larga e verde, immersi nella pace e nella tranquillità.


Dopo averci intrattenuto con dei canti di benvenuto, le scout che avevano organizzato la nostra accoglienza, ci hanno fatto da guide turistiche e ci hanno mostrato tutte le bellezze del loro borgo: le ceramiche, le fucine, la lavorazione dell'argilla, la chiesa del 1200 e il "gigante che dorme".



Alla fine è arrivato il momento della cene e subito si è manifestato il calore della gente del centro-sud: ci hanno preparato una tavolata imbandita e abbiamo mangiato pasta, salsicce e un buonissimo dolce. Poi è finalmente giunto il momento che io e F. temevamo di più: la conoscenza con la famiglia che ci avrebbe ospitato per i 3 giorni; il nome della famiglia lo sapevamo già dalla mattina e per tutto il giorno io e F. abbiamo continuato a fare supposizioni su chi poteva essere e su dove ci avrebbe messo a dormire. Invece la nostra preoccupazione è svanita subito nel vedere una signora sorridente e gentile che si è presentata come la nostra nuova "mamma"; il particolare che abbiamo notato entrambi è stato quello che indossava un grembiule da cucina: eravamo salvi...di sicuro era una brava cuoca (e non ci sbagliavamo!); anche la nostra sistemazione era da re: avevamo tutto per noi il primo piano della casa dove lei, al paino terra, abitava...una vera pacchia. Così all'alba della mezzanotte, dopo una doccia veloce, si conclude la nostra prima giornata in quel di Teramo.


L'indomani la sveglia è comoda...alle 8:30 e il pullman ci aspetta direttamente sotto casa.



martedì 28 agosto 2007

Aiutiamo Kiremba


Kiremba è un poverissimo villaggio del Burundi, nel cuore dell'Africa. Kiremba e Brescia sono però molto vicini perché legati da un progetto di solidarietà nato con l'elezione a pontefice di Papa Paolo VI. Il progetto è stato realizzato grazie all'intervento di enti pubblici e privati, ma sopratutto con l'aiuto di numerosi volontari religiosi e laici che si sono avvicendati nel corso degli anni per la sua realizzazione. Nell'arco di diversi anni è stato costruito un ospedale (intitolato a Don Renato Monolo), dei centri sanitari minori e dato sostegno a iniziative minori.

Kiremba è anche una rivista mensile che viene redatta dal centro missionario della diocesi di Brescia e che riporta le esperienze di numerosi giovani che hanno fatto dei "viaggi missionari", di religiosi che attualmente sono nei luoghi di missione e che chiedono aiuto e alcuni dossier su temi importanti del nostro tempo e della nostra società.
Il giornale Kiremba lo si può leggere in due modi:
  1. direttamente sul sito del CMD a questo link.
  2. sottoscrivendo un abbonamento annuale del costo di 5€ facendo un versamento su conto corrente postale n° 12783254 intestato a "Centro missionario Diocesano" e indicando come causale "abbonamento a Kiremba".

Tutto pronto per la partenza


Zainone: fatto
Sacca del pellegrino: c'è
Sacco a pelo: preso
Dovrei avere tutto... e dico ancora dovrei dopo averci pensato per 3 ore, sudato 7 camicie e aver cambiato posto alle cose almeno 10 volte; ma ormai è troppo tardi, lo zaino è già chiuso e la mia mente è già a Loreto. Domani sveglia fantozziana alle 4:15, zaino in spalla e partenza per il pullman che ci accompagnerà in quel di Teramo per un gemellaggio con quella diocesi; poi sabato 1 e domenica 2 settembre sarò finalmente nella piana di Montorso a godermi l'incontro con il Papa ed ad ascoltare le sue parole forti e decide, schiette e dirette. Insieme a me ci saranno anche altre persone provenienti dalla mia parrocchia, spero di vivere dei momenti intensi insieme a loro....
Ciao blog...
Ci vediamo al mio ritorno!

Giorno UNO


E' il primo giorno di vita del mio blog ed ho già ricevuto delle mail di stima dalle persone che mi stanno attorno; spero che sia il buon inizio di un lungo cammino. A proposito di cammino, la mail che più mi ha colpito è stata quella di un Viandante con cui ho incrociato la mia strada per un anno: anche lui possiede un sito personale e a proposito di ciò mi scrive:
Scrivere su internet mi dà una sensazione strana, come di respirare l'incontro con tutta l'umanità. Io e te sappiamo bene che la maggioranza di questa non ha neanche la luce per cenare la sera, però molte persone che conosciamo e anche altri (web)-viandanti hanno questo immenso privilegio.
Trasformare un privilegio in possibilità di incontro, questo è quello che possiamo fare. Anche solo per dare un po' di voce a chi non ha voce.
Ha colto pienamente lo scopo di questo blog: far conoscere alcune realtà, alcune associazioni, alcune persone che sono poco ascoltate o che non hanno la possibilità di farsi sentire; dare voce a chi non ha voce.
Spero di riuscirci, ce la metterò tutta.

Un professore concluse la sua lezione con le parole di rito: "Ci sono domande?".
Uno studente gli chiese: "Professore, qual è il significato della vita?".
Qualcuno, tra i presenti che si apprestavano a uscire, rise. Il professore guardò a lungo lo studente, chiedendo con lo sguardo se era una domanda seria. Comprese che lo era. "Le risponderò" gli disse. Estrasse il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, ne tirò fuori uno specchietto rotondo, non più grande di una moneta. Poi disse: "Ero bambino durante la guerra. Un giorno, sulla strada, vidi uno specchio andato in frantumi.
Ne conservai il frammento più grande. Eccolo. Cominciai a giocarci e mi lasciai incantare dalla possibilità di dirigere la luce riflessa negli angoli bui dove il sole non brillava mai: buche profonde, crepacci, ripostigli. Conservai il piccolo specchio. Diventando uomo finii per capire che non era soltanto il gioco di un bambino, ma la metafora di quello che avrei potuto fare nella vita. Anch'io sono il frammento di uno specchio che non conosco nella sua interezza. Con quello che ho, però, posso mandare la luce, la verità, la comprensione, la conoscenza, la bontà, la tenerezza nei bui recessi del cuore degli uomini e cambiare qualcosa in qualcuno. Forse altre persone vedranno e faranno altrettanto. In questo per me sta il significato della vita".

Bruno Ferrero - "Solo il vento lo sa"

lunedì 27 agosto 2007

In ricordo di Colonia 2005


Anche della Giornata mondiale delle Gioventù di Colonia ho un bel ricordo: è stata un esperienza particolare, sicuramente diversa da quella di Roma del 2000, ma significativa. Il Grande Papa non c'era più, ma la forza della fede che univa tutte le persone che erano presenti era rimasta intatta come 5 anni prima. Un particolare che mi è caro è stato quando il tempo atmosferico, con l'arrivo del Papa, è passato da un grigio cupo ad un sole splendente e ci ha permesso di vivere al meglio la veglia serale.
E' stato l'incontro delle candele, dei francesi, del silenzio, delle radioline...
E' stata anche la festa degli Italyani, nello stadio del Colonia, riempito di bandiere tricolori, a cantare tutti insieme "I bambini fanno oh, che meraviglia..."

In ricordo di Giovanni Paolo II

Prima di partire per Loreto è doveroso ricordare quello che per me è il Grande Papa, Giovanni Paolo II; un momento mi rimarrà per sempre nel cuore: era la giornata mondiale della gioventù di Roma, era sera, la veglia di preghiera stava concludendosi e il Papa si è rivolto a tutti noi con queste parole "Roma non dimenticherà mai questo chiasso" e ha alzato le braccia per ballare a ritmo di musica insieme a noi.
Ho ancora la pelle d'oca a ripensarci, ho un brivido dolce e profondo quando riascolto la sua voce.
Per rinfrescarci la memoria, ecco il video di questo passaggio.

Questo mosaico, creato per il Gubileo, ha la peculiarità di essere composto da fotografie appartenenti a tre diversi temi: persone, religione, natura. La straordinarietà risiede nel fatto che ogni tipologia di immagini va a formare un ben preciso elemento all'interno di questo ritratto di Giovanni Paolo II: le fotografie di persone compongono il viso e la mano del Papa, quelle a carattere religioso disegnano invece la veste mentre lo sfondo é formato da quelle di natura.

Verso l'Agorà


Sì anche io parteciperò all'Agorà dei giovani italiani, l'incontro nazionale di tutti i giovani con il Papa a Loreto l'1 e il 2 settembre 2007; non vivrò solo questo appuntamento, ma già mercoledì partirò con altre 3 persone (M. E. e F.) per un gemellaggio con la diocesi di Teramo per prepararci al meglio a questo appuntamento.
Fatemi sapere se anche qualcuno di voi sarà presente...
Al mio ritorno posterò alcune delle foto migliori.
A presto blog!

Di cosa si parla?

Leggendo il titolo qualcuno si sarà chiesto di cosa si occupa questo blog; si occupa (principalmente) di raccontare alcune mie esperienze di viaggio e di incontro, in Italia e all'estero, in modo da poter rendere partecipi tutti delle mie sensazioni e delle mie curiosità. Mi piacerebbe che questo blog diventasse una dialogo, un punto di scambio e di collaborazione per tutte le persone che amano viaggiare e lasciarsi incantare dai luoghi suggestivi della Terra.
I primi post riguarderanno viaggi che ho fatto negli ultimi 2 anni, spero che ce ne saranno tanti altri in seguito.

"Quando il tuo battello ancorato da molto tempo nel porto ti lascerà l'impressione ingannatrice di essere una casa, quando il tuo battello comincerà a mettere radici nell'immobilità del molo, prendi il largo.
E' necessario salvare a qualunque prezzo l'anima viaggiatrice del tuo battello e la tua anima di pellegrino"

Dom Helder Camara "Mille ragioni di vivere"

Inizio




Oggi,
Lunedì 27 Agosto
sorge l'alba del mio blog...
Sarà una bella esperienza
per me e per chi mi leggerà...
A presto!